Storia del Circolo Aternino
Gemma della nostra Città, situato in pieno Centro Storico, il Circolo Aternino vanta una storia lunga 200 anni. Lo splendido edificio, un tempo appartenente all’antico blocco edilizio della fortezza borbonica, oggi si presenta alla Città quale centro aggregativo.
Le origini dell’edificio risalgono al 1721, quando la struttura di proprietà comunale, così come attestato dalla Platea dei corpi e rendite feudali di Pescara, era adibita e destinata alle riunioni consiliari. Si componeva di tre stanze al piano terra e sei al piano superiore ed era dotata di cortile, in parte coperto.
La struttura, non a caso, sorgeva in quella zona: l’allora piazza e la posizione geografica permettevano un utilizzo della struttura ottimale, posta in un punto strategico e di snodo di grande importanza. Successivamente gli ambienti furono adibiti a funzioni diverse.
Nel 1812 vi era un forno e accanto il Corpo di Guardia con reclusione temporanea, e stalla. Ventidue anni dopo, il 9 agosto 1834, l’intero corpo fu assegnato agli ufficiali militari per consentire loro momenti di svago. Fu solo intorno alla fine dell’800 che l’edificio, di proprietà comunale, cambiò destinazione d’uso, ospitando una delle sedi culturali di massimo spicco nel quadro storico della Pescara del primo ’900, il Casino Aternino, che prende il nome dal Circolo Aternino che ivi aveva sede.
Nel 1898 vennero ultimati, ad opera del Comune, alcuni lavori di restauro che la trasformarono in “casa ad un piano ad uso di casina con quattro botteghe”, per un totale di dieci vani disposti su due livelli. Il Casino fu così “decorato e addobbato con squisito gusto”, ricorda l’ing. Antonino Liberi, e altre pregevoli testimonianze vennero in seguito dal poeta Gabriele d’Annunzio, dallo scrittore Ennio Flaiano e da altri autorevoli personaggi.
Non fu solo luogo dal carattere ludico ma anche sede di espressioni politiche: il 2 maggio 1920 Giacomo Acerbo tenne un breve comizio, memorabile fu il discorso alla cittadinanza tenuto dalla balconata dell’edificio da Benito Mussolini il 23 agosto del 1923, in visita per la Settimana Abruzzese, ed il comizio dell’unificazione dei comuni di Castellammare adriatico e Pescara, con consecutivo “annunzio della nascita della quarta provincia d’ Abruzzo”.
Sporadiche e rade sono le testimonianze storiche attribuibili alla struttura, che durante il secondo conflitto mondiale subì bombardamenti da parte degli alleati e fu parzialmente distrutta. Della struttura non rimase quasi più nulla ad eccezione di una minima parte confinante con casa d’Annunzio lasciata in condizione di totale degrado fino ai lavori di ristrutturazione del 2007 che hanno restituito alla cittadinanza la struttura nelle originali ed antiche fattezze